Il 2025 non segna solo un cambio fiscale per Content Creator e Influencer Marketing. Cambia anche, e soprattutto, il loro inquadramento previdenziale.
Non parliamo di sfumature, ma di una svolta netta, scritta nero su bianco nella Circolare INPS n.44/2025: per la prima volta, l’Istituto dedica un’intera Circolare a chi:
- crea contenuti digitali;
- monetizza tramite le piattaforme (tutte!);
- produce video su YouTube;
- fa live su Twitch, Instagram e/o TikTok;
- produce contenuti per terzi;
- incassa con le affiliazioni;
- monetizza dal proprio blog tramite banner pubblicitari;
- presta la propria immagine per contenuti digitali.
Sono Dottore Commercialista da oltre 30 anni e da 10 mi occupo di formazione fiscale, sia in aula che online.
Da 8 anni affianco professionisti e imprenditori anche con consulenze digitali, ma in tanti anni di attività, non avevo mai visto un documento così dettagliato per queste nuove attività.
Finalmente un riconoscimento formale, e con esso, però, anche precise responsabilità.
Per anni ci siamo mossi in un terreno grigio, tra codici At.Eco. “prestati” e gestioni previdenziali improvvisate. Ora non è più possibile cercare escamotage perché le regole ci sono e sono scritte.
Vanno comprese, prima che ci cadano addosso sotto forma di sanzioni, cartelle o richieste di contributi arretrati.
Se hai una Partita IVA e guadagni grazie alla tua presenza online, questo articolo ti riguarda perché affronta la questione dell’inquadramento INPS.
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Le novità introdotte dalla Circolare INPS per Influencer Marketing e Content Creator
La Circolare INPS n.44 del 19 febbraio 2025 è il documento che, di fatto, ufficializza l’inquadramento previdenziale delle attività di creazione di contenuti digitali prodotti da influencer, content creator, youtuber, streamer, blogger, podcaster, ecc, ecc.
Per la prima volta trovano riferimenti precisi, coerenti con la nuova classificazione economica definita dall’Agenzia delle Entrate insieme all’Istat con il Codice At.Eco. 73.11.03., in vigore dal 1° aprile 2025.
Che cos’è il codice At.Eco.?
At.Eco. è l’acronimo di Attività Economica: si tratta della classificazione delle attività adottata dall’Agenzia delle Entrate a fini fiscali, contributivi e statistici. Ogni attività ha un codice numerico specifico di sei cifre. Ad esempio, il Codice At.Eco. 73.11.03 identifica in modo univoco i creatori di contenuti digitali e gli influencer, ed è una novità assoluta introdotta nel 2025 per classificare queste attività digitali ormai presenti nell’online.
Se vuoi saperne di più, qui trovi la diretta YouTube in cui approfondisco tutto questo tema con altri esperti del settore.
La circolare segna un ulteriore punto di svolta: l’INPS non si limita più a interpretazioni generiche, ma delinea una struttura chiara su quale gestione previdenziale applicare, in base al tipo di attività e alla modalità di svolgimento dell’attività.
Cosa dice la Circolare, in sintesi?
- I creatori di contenuti digitali vengono riconosciuti come categoria distinta, con attività che possono rientrare sia nella Gestione Separata Inps che nella Gestione Commercianti, a seconda delle modalità operative e della struttura dell’attività.
- La circolare esclude esplicitamente dal nuovo inquadramento gli sportivi, i quali seguono regole specifiche non trattate in questo articolo.
- Il focus è sul digitale non improvvisato: l’INPS specifica in apertura che l’attività può essere svolta anche occasionalmente, con introiti non superiori a 5.000 euro lordi l’anno (Lavoro Autonomo Occasionale). Poi distingue chi svolge attività in forma professionale (quindi con prevalenza dell’apporto personale) e chi invece organizza la propria attività in modo strutturato, con impiego di mezzi e collaboratori, quindi con elementi tipici dell’impresa.
Chi è coinvolto?
- Chi monetizza attraverso le piattaforme digitali (YouTube, TikTok, Instagram, Twitch, Substack).
- Chi produce contenuti sponsorizzati, affiliate marketing o collabora con brand prestando la propria immagine.
- Chi gestisce blog, canali video, podcast, newsletter o community online con finalità economiche.
- Chi vende o monetizza attraverso la pubblicità.
Professione o impresa: cambia anche la gestione INPS
Il punto fondamentale è che la forma fiscale con cui ti presenti non basta a determinare la gestione INPS: conta cosa fai, come lo fai e con quale organizzazione.
Significa che la distinzione non è più solo fiscale, ma anche contributiva: in base alla configurazione, cambiano Gestione INPS, modalità di iscrizione, e soprattutto aliquote e obblighi. A questo tema ho dedicato un articolo specifico: “Nuovissimo Codice At.Eco. per Influencer Marketing e Content Creator: Profilo Fiscale“.
L’errore comune è quello di pensare “Apro la partita IVA come Professionista così pago meno”, auto-dichiarandosi “libero professionista” per evitare la Gestione Commercianti, anche se di fatto si svolge un’attività strutturata come un’impresa.
L’INPS potrebbe intervenire con controlli e richieste retroattive: recuperi contributivi fino a 5 anni, con sanzioni e interessi.
Per questo è molto importante rientrare nell’inquadramento corretto: se sbagli gestione, rischi grosso.
Gestione Separata: quando sei un professionista
Rientri nella Gestione Separata INPS se svolgi la tua attività in modo autonomo, con prevalenza dell’apporto personale, senza una vera e propria organizzazione imprenditoriale.
Questo è il caso classico del content creator che:
- produce e pubblica contenuti da solo;
- non ha dipendenti;
- né strumenti automatizzati per il marketing o la vendita.
In questo caso, l’attività è assimilabile a quella di un libero professionista: non serve iscrizione in Camera di Commercio, e l’unico obbligo previdenziale è l’iscrizione alla Gestione Separata INPS.
Esempio pratico: sei un creator su TikTok, che registra e monta i video da solo, fa consulenze sulla sua attività, propone i suoi servizi e non ha collaboratori. In questo caso, rientri nella Gestione Separata INPS.
Gestione Commercianti: quando l’attività diventa impresa
Quando l’attività è organizzata e strutturata, e entrano in gioco gli elementi tipici dell’impresa:
- monetizzazione da piattaforme come YouTube o Instagram;
- sponsorizzazioni di contenuti con prodotti/servizi di terzi;
- incassi da affiliazioni, vendita di banner pubblicitari da blog o sito;
- introiti pubblicitari di natura varia;
- creazione di contenuti per terzi a pagamento;
- utilizzo di collaboratori o dipendenti;
In questo caso gli adempimenti da fare sono: SCIA in Comune e successivo deposito in Camera di Commercio, con contestuale obbligo di iscrizione alla Gestione Commercianti INPS, che prevede versamenti minimali trimestrali fissi (a prescindere dal Reddito prodotto).
Esempio pratico: se hai un canale YouTube con oltre 20.000 iscritti (e monetizzi), oppure un blog con affiliazioni, o una newsletter a pagamento, oppure dei collaboratori che gestiscono editing e community, rientri nella Gestione Commercianti INPS.
L’importanza di partire con la giusta consulenza
Non esistono più “aperture standard” valide per tutti, serve una valutazione personalizzata, basata su:
- tipo di attività svolta (professionale o imprenditoriale);
- modalità di monetizzazione e incassi;
- vendita di prodotti e/o servizi digitali;
- presenza di collaboratori, beni strumentali, promozione;
- previsioni di fatturato e crescita;
- eventuali altre posizioni previdenziali attive (per esempio da dipendente).
Una consulenza fiscale va fatta prima di aprire o modificare la propria posizione, è un investimento perché evita errori costosi, garantisce deduzioni corrette, permette una pianificazione previdenziale realistica.
Se hai già aperto la partita IVA e hai dubbi, non aspettare un accertamento. Un controllo preventivo della tua posizione è possibile e spesso risolutivo, come correggere in tempo è meglio che subire una rettifica d’ufficio.
Domande frequenti su contributi INPS per Influencer e Content Creator
Se collaboro con brand, sono commerciante?
Dipende da come collabori. Se realizzi occasionalmente contenuti sponsorizzati, con un’impronta personale e senza struttura organizzativa, potresti rientrare ancora nel profilo professionale, e quindi Gestione Separata.
Ma se la collaborazione con i brand è sistematica, organizzata, con obiettivi di vendita, promozione costante, strumenti, supporto esterno (grafici, editor, agenzie), allora la tua è un’attività d’impresa a tutti gli effetti.
In questo caso rientri nella Gestione Commercianti INPS.
Se ho solo sponsorizzazioni su Instagram?
Anche qui conta come lavori, non solo dove.
Se fai post o storie sponsorizzate occasionalmente, con attività non continuativa, potresti rientrare nel Lavoro Autonomo Occasionale.
Ma se il tuo profilo è strutturato, pubblichi in modo costante, hai accordi fissi, crei contenuti strategici con obiettivo di conversione e monetizzazione costante, allora per l’Agenzia delle Entrate e l’INPS non sei un lavoratore occasioanle, sei un’impresa.
Il solo fatto di operare su Instagram non ti esonera da un corretto inquadramento.
Se ho altri redditi?
Avere altri redditi (es. da lavoro dipendente, da affitti, da società…) non ti esonera da un corretto inquadramento dell’attività da content creator.
La previdenza si valuta per ciascuna attività: se l’attività di creazione contenuti è esercitata in modo abituale e professionale (o imprenditoriale), devi comunque iscriverti alla gestione previdenziale corretta, anche se paghi già contributi da altre fonti.
L’unico caso di “esonero” contributivo è quello del lavoratore dipendente “full time” che si iscrive alla Gestione Commercianti.
Conclusioni e punto di vista professionale
Il lavoro digitale, specie quello dei content creator e influencer, non è un gioco né un’attività improvvisata. Non bastano più le definizioni vaghe e la confusione tra attività professionale e impresa.
La consapevolezza fiscale e previdenziale è la chiave per evitare sanzioni, richieste retroattive e grattacapi futuri.
Con 30 anni di esperienza e oltre dieci dedicati alla formazione/informazione fiscale, ribadisco: non sottovalutare l’inquadramento previdenziale.
Parti sempre da una valutazione precisa del tuo caso, perché sbagliare gestione INPS può costarti caro.
Il digitale è un’opportunità, ma solo se gestito con competenza.
Fonte ufficiale
Per approfondire direttamente la normativa, leggi la Circolare INPS 44/2025 (fonte ufficiale)
Autore:
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